A.R. "E' vostra la vita che ho perso" , Conversazioni e interviste a cura di Monica Venturini e Silvia De March, ed. Le Lettere, 2010
"OC: Ho letto l'altro giorno, casualmente, nella descrizione della tua nascita da parte di tuo padre, simpaticissima ...
AR: Dove l'hai letta?
OC: L'ho letta nelle lettere ...
AR: Dove l'hai letta? Nelle lettere che ho ancora tutte, non proprio tutta, ma qualcuna, credo che l'hai letta, questa.
OC: Sai, io vederti pupa, appena nata ... sai qual è stato il commento del papà? «Non era molto bella», dopo un po' si è abituato, ha detto, «poi ora mi sembra bella».
AR: Dopo che lui si è abituato? Aveva dei figli belli. Io rassomigliavo un po' a lui. Era bello da giovane, meno bello più tardi, dopo i trentatré-trentaquattro anni. [ ... ] È un libro enorme di lettere a mia nonna in gran parte, di tutti i famigliari, di Nello anche, credo. Sugar è l'editore.
OC: E Moravia è pure tuo cugino, mi pare?
AR: È cugino di mio padre, si chiamava Pincherle e, durante le persecuzioni antiebraiche in Italia ...
OC: Come Rosselli? cioè, lui ...
AR: No, lui si chiamava Pincherle come mia nonna Amelia Pincherle, che era veneziana, e quando si sposò si chiamò Rosselli. E sposò un musicista, compositore, di Livorno e andarono a vivere a Firenze; e che è morto sui quarant'anni e qualcosa. Ed era scrittrice. Dunque, l'ereditarietà è ovvia dal lato italiano. Il lato inglese non era.."
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lunedì 22 dicembre 2008
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